TrendsIl mondo delle app dating: dopo Tinder, Bumble cambia le regole del gioco

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Arriva @Bumble, l’app dating che dà potere alle donne…Nei primi sei mesi di vita la startup Bumble ha messo in contatto 20 milioni di utenti, Tinder ne ha 20 milioni al giorno e Happn in Italia ha circa 80 mila utenti.

Sul mercato del mobile dating  arriva Bumble, l’app che non solo facilita gli incontri, ma dà maggior potere alle donne. WHITNEY Wolfe, fondatrice di Tinder, l’app del dating più famosa al mondo anche se non la più scaricata e vedremo perchè, nel 2014 è uscita dal gruppo con cui ha creato Tinder, dopo una causa per molestie sessuali e discriminazioni avviata contro la società azionista IAC – e nel dicembre 2014 ha fondato Bumble, l’app dating che cambia le regole del gioco.

Tinder, due nuove funzioni Passport e Rewind

Ma per arrivare a Bumble e alle sue caratteristiche non possiamo non partire da Tinder e dal fatto che quest’app abbia completamente rivoluzionato le modalità di appproccio, in particolare puntando sulla ricerca dell’amore o anche solo di rapporti sessuali, in fondo l’utilizzo sta a noi. Possiamo farne ciò che desideriamo a seconda delle nostre esigenze. E in effetti i numeri di Tinder sono notevoli, un miliardo di swipe e più di 12 milioni di chat al giorno. Ma tra le app di dating più scaricate stranamente non appare Tinder, forse il motivo sta nel recente update premium con due funzioni come Passport e Rewind. Tutto con l’obiettivo di tutelare l’utente, la sua privacy e le sue scelte.

Diciamo che partendo da questo presupposto, Bumble ha deciso di favorire l’universo femminile, affidandole la possibilità esclusiva di scegliere se accettare o meno un invito. Il primo passo, il primo “ciao”, lo possono scrivere solo le donne e in un tempo massimo di 24 ore dopo il quale la connessione tra i due scompare. Come Tinder ha cercato di tutelare gli utenti con funzioni premium, Bumble punta a favorire l’universo femminile,  e dalle parole della fondatrice si intuisce anche l’obiettivo strategico:

founder bumble

 “Le donne oggi stanno prendendo il controllo di ogni aspetto della loro vita. Siamo indipendenti nelle carriere, nell’educazione ma quando si tratta di incontri continua a vigere una sorta di regola non scritta che ci vuole sedute ad aspettare che qualcuno ci scelga”.

Bumble, Grindr, Happn, il dating punta sulla privacy

In realtà la tendenza è quella di puntare sulla tutela dell’utente e sulla possibilità di regalargli un’experience divertente e sicura. Infatti sulla fan page di Bumble è evidenziato questo obiettivo:

“Bumble is the proper place to meet people. It’s everything you’ve always wanted from a social discovery app with none of the things you don’t. Other apps are full of creepy guys and cheesy pickup lines — but Bumble promotes a safe and respectful community. You’ll never get unwanted messages and Bumble suggests matches based on more relevant signals than other, more shallow apps. So stop wasting time finding tons of dead end matches on other apps and switch to Bumble.”

E la carta vincente come in ogni prodotto web è puntare sulle nicchie, sui singoli target, come nel caso di Bumble e Grindr. Quest’ultima è l’app dating dedicata al mondo gay con un pubblico molto vasto, parliamo di più di 4 milioni di iscritti. Grazie alla geolocalizzazione e alla prima schermata con foto e gusti sessuali, l’utente ha subito la possibilità di scegliere con chi iniziare una chat. C’è anche Happn, l’app dedicata agli incontri casuali, ovvero puoi inviare un like, mentre stai andando a lavoro o stai uscendo e incroci l’uomo o la donna dei tuoi sogni. Ma devono incontrarsi i due like delle persone che si sono incrociate, perchè altrimenti il contatto non è possibile. Come racconta il suo fondatore Didier Rappaport, noto per aver creato Dailymotion: “se la bellona del marciapiede, il figo del bus e simili si sono iscritti come voi al servizio, potrete avere la vostra chance di sedurli”. Il colpo di fulmine può avere un seguito, e far almeno nascere una conversazione per approfondire. Ancora una voltà la priorità viene data all’utente, alla sua privacy e alle sue esigenze. Il contenuto non può essere invasivo, non è più concessa l’assalto alla vita privata. Di sicuro Bumble è un esperimento interessante, per quanto possa aver attirato diverse critiche dalle stesse donne. Non solo per la declinazione sull’universo femminile e sulla legittimazione del potere che possono avere le donne nella scelta, ma anche nella tutela. Infatti dai Termini e Condizioni dell’app si legge: The company has a “zero-tolerance policy” for content or language that “could be deemed offensive.

Non dobbiamo per forza rappresentare una nicchia del mercato se vogliamo essere tutelate e rispettate, ma è opportuno considerare che uno sforzo maggiore è necessario, perchè altrimenti rischiamo di negare la realtà. I dati dimostrano che le donne corrono un maggior rischio nell’utilizzo delle app dating, ma direi non solo, in realtà in generale le donne devono lavorare il doppio per raggiungere qualsiasi obiettivo, anche uno così elementare come il diritto alla libertà di conoscere, incontrare e valutare non necessariamente l’amore della propria vita.

Michela Di Nuzzo

« Se scrivo ciò che sento è perché così facendo abbasso la febbre di sentire». - Fernando Pessoa Giornalista e co-founder, vivo il digital come imprenditrice e appassionata. Percepisco il cambiamento come un'opportunitá mai una minaccia. Occhi spalancati e orecchie aperte, sempre pronta alla condivisione, la chiave di ogni evoluzione.

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