“In sé è chiaro che non è una buona notizia per l’Europa, però può essere un’opportunità per Milano. [Milano] può essere un territorio di opportunità. Adesso bisogna capire cosa si può fare. Potremmo trovare formule per favorire questa rilocazione che vorrebbe dire occupazione, lavoro, prestigio, economia e anche una maggior visibilità alla nostra città”. Beppe Sala, neo sindaco di Milano, durante la sua prima uscita ufficiale come primo cittadino milanese, commenta così il voto del Referendum inglese.
Brexit o no? Gli inglesi hanno scelto di lasciarsi alle spalle il vecchio continente per restare a galla da soli.
Sala ha aggiunto che “ci saranno istituzioni finanziarie e anche headquarter di grandi gruppi che avranno difficoltà a rimanere a Londra e quindi cercheranno altri luoghi in Europa. E Milano può essere un territorio di opportunità”.
D’altronde, Brexit a parte, i piani del manager meneghino per il post Expo erano già chiari: avvicinare la città di Milano ad un modello molto londinese. “Intendo puntare sull’attrazione di investimenti, attrazione che la città può avere per gli studenti di tutto il mondo grazie alle sue università, attrazione turistica cui dare una attenzione sistematica, si può dire ragionando in termini manageriali. Il modello che ho in mente è Londra”.
Ora che Londra è fuori dall’Europa, Sala tenterà il sorpasso.
Anche lo stesso governatore della Lombardia Roberto Maroni è convinto che Brexit sia un’opportunità. Per questo ha annunciato la volontà di istituire un fondo di 50 milioni di euro, che si chiamerà “Come In”, per incentivare il ritorno dei giovani ricercatori emigrati in Inghilterra.
Milano o Dublino…Quale sarà la nuova City Europea?
Una cosa è certa. Milano dovrà contendersi il titolo di City Europea con altre capitali molto agguerrite, come Dublino, già sede di uno sviluppato hub finanziario e di diverse big company americane come Google, ma anche con Francoforte e Parigi. Tutte città che offrono a società e startup forti incentivi fiscali. Se Milano è veramente intenzionata a diventare la nuova capitale finanziaria, dovrà rimboccarsi le maniche e avviare con il Governo un dialogo per adottare delle politiche fiscali agevolate e favorire gli investimenti.
L’appoggio bancario c’è, come dimostrato dalle dichiarazioni di Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo “Sono questi i momenti in cui si deve reagire per diventare leader europei (…) Abbiamo davvero un’occasione unica. Mi dice che cosa impedisce di decidere di trasferire l’Eba (Autorità Bancaria Europea) da Londra a Milano, esattamente come la Bce sta a Francoforte e l’ESMA a Parigi, e cominciare così a valorizzare l’area cablata dell’Expo non solo per la ricerca e l’innovazione, cose giustissime, ma anche come polo di attrazione per la finanza e l’Università?”. L’appoggio del premier pure, “L’Italia è in prima fila per cambiare l’Europa”.
Per adesso quindi tante buone intenzioni… Bisognerà aspettare e vedere se l’Inghilterra farà un passo indietro verso l’Europa e se, soprattutto, l’Italia sarà pronta ad investire nel futuro imprenditoriale del Paese come tanti aspettano ormai da tempo.
dotmug
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4 comments
alessandro
29th Giugno 2016 at 2:18 pm
ottima opportunita’ da non perdere…e poi Milano e’ molto meglio di Londra…!
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