TrendsPrisma: il nostro bisogno creativo è soddisfatto

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In tutto il mondo si parla di un’app che è un vero fenomeno virale. La solita app di foto penseranno molti, ma no questa volta andiamo oltre. Le foto diventano opere d’arte…
Parliamo di Prisma, app gratuita IOS che in soli dieci giorni è stata scaricata 1 milione di volte. Attraverso una tecnologia sofisticata che mette insieme intelligenza artificiale e networks neuronale Prisma analizza gli strati dell’immagine per poi ricrearla da zero. Quindi non semplici filtri, come fa instagram, che si sovrappongono alla foto, ma elementi che la ricostruiscono da zero. Come racconta il co-founder il russo Alexey Moiseenkov: “We do the image fresh,”. “It’s not similar to the Instagram filter where you just layer over … We draw something like a real artist would.”

Come un vero arista… e in effetti forse proprio a questo è dovuto il suo grande successo. Il suo andare incontro a un bisogno reale e concreto, soprattutto in un momento storico in cui la tecnologia sembra far tutto al posto nostro. Beh con quest’app ci sentiamo un po’ più partecipi. Anche se in realtà noi ci limitiamo a scegliere l’effetto che desideriamo attivare sulle nostre foto, selezionando tra lo stile di Kandinskij, Munch, Lichtenstein, Chagall, fino all’astrattismo cubista di Picasso.
Ma allora perché ci sentiamo più creativi con Prisma?

Di sicuro la sua immediatezza gioca un ruolo fondamentale. Facilissima da utilizzare, uploadi la tua immagine e scegli tra i 33 filtri a disposizione. C’è solo una piccola attesa nel momento in cui scegli il filtro, perché poi l’app deve avere il tempo per rielaborare l’immagine e trasformarla in un dipinto.  Il passo successivo è la condivisione. In pochi giorni i post con hashtag #prisma sono arrivati a 650 mila.

Lo sharing. Dopo aver scelto l’effetto artistico possiamo subito condividere su Instagram, Facebook e Twitter. E poi?
Immediatezza, condivisione e… velocità..


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Dietro la velocità di quest’app esiste un trucco che hanno rivelato i suoi creatori. Ovvero tutto ciò che viene creato è su cloud e non sul device dell’utente. Quindi nulla viene memorizzato, ma semplicemente condiviso. Inoltre il suo creatore ha rivelato che allo sviluppo hanno lavorato solo quattro persone e che hanno iniziato a realizzarla nella primavera del 2016. Davvero incredibile!!!
Quindi libero sfogo alla creatività e il risultato è sorprendente. Al punto da far tremare designer e illustratori di tutto il mondo. Molti banalizzano, considerandolo un fenomeno che finirà presto. Ma i suoi creatori pensano già al prossimo step… i video.
Insomma in questo momento se non ci fosse la mania di Pokemon Go si parlerebbe solo di quest’app, e della sua abilità nell’incontrare il desiderio diffuso di creazione.. Ne abbiamo un gran bisogno. Un fenomeno virale che coinvolge e sconvolge per la sua semplicità e agli occhi di un osservatore frettoloso forse anche banalità. Ma come ci ricorda il suo fondatore: “People want to create something, and we allow them to experiment,”…

Quando un prodotto incontra e valorizza il bisogno di chi lo usa è destinato ad avere un futuro.. Non sappiamo cosa potrebbe diventare Prisma, in fondo non lo sapevamo con Snapchat e forse nemmeno con Instagram. Staremo a vedere.

Michela Di Nuzzo

« Se scrivo ciò che sento è perché così facendo abbasso la febbre di sentire». - Fernando Pessoa Giornalista e co-founder, vivo il digital come imprenditrice e appassionata. Percepisco il cambiamento come un'opportunitá mai una minaccia. Occhi spalancati e orecchie aperte, sempre pronta alla condivisione, la chiave di ogni evoluzione.

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