TrendsFoodporn: il nuovo trend della fotografia compulsiva

dotmug8 anni ago8 min

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Foodporn. Non stiamo parlando dell’ultimo trend di YouPorn, né di un nuovo genere di film erotici d’autore. E non c’entra neanche nulla con i Green Porno di Isabella Rossellini, in cui la blasonata attrice interpreta gli atti riproduttivi (in modo rigorosamente scientifico) di diverse specie animali. FoodPorn non riguarda la fertilità delle carote o perversioni contemporanee, ma è un concetto che comunque ha un legame intrinseco con la pornografia. Se infatti quest’ultima altro non è che “trattazione o rappresentazione di soggetti o immagini ritenuti osceni, fatta con lo scopo di stimolare eroticamente il lettore o lo spettatore” (Treccani), il fenomeno Foodporn ne conserva l’aspetto maniacale, il bisogno di mostrare. Cosa? Bè, ma il cibo naturalmente!
Il termine nasce nel lontano 1984, quando la femminista Rosalind Coward l’ha scelto per definire il desiderio che può scaturire da un piatto cucinato con amore e da una presentazione impeccabile. Si parla quindi di passione, certo, ma non di natura hard. Con i social e il web, il foodporn è cresciuto esponenzialmente, diventando un fenomeno di massa.

Il foodporn esplode in rete

Pinterest e Instagram hanno dato la possibilità a milioni di fotografi culinari e food blogger di raccontare la cucina, gli ingredienti, i piatti, attraverso scatti che vengono visualizzati e condivisi decine di volte al minuto. È una vera e propria dipendenza. Provate a digitare #food su Instagram: i post sono più di 150 milioni. E se invece scrivete #foodporn sono quasi 72 milioni.
Le applicazioni e i siti web che si occupano di fotografie legate al cibo sono interminabili: InstaFood, Foodspotting, Snapdish, TasteSpotting,… l’elenco potrebbe non finire mai. La luce giusta, le sfumature di colore, il piatto particolare. Non stiamo parlando solo di appassionati di cucina o professionisti del settore, ma anche di semplici clienti e buongustai che sanno riconoscere il fascino di un risotto alla zucca con gocce di guanciale e polvere di cacao. Chi non è mai stato tentato di fotografare il piatto di sushi e sashimi del suo all you can eat preferito? Non c’è bisogno di essere degli esperti, bastano gli effetti di Instagram e una discreta fotocamera!

Fame visuale, effetto Masterchef e obesità

Di fronte a una pera glassata al cioccolato, con la goccia di fondente che sfuma sul bianco del piatto, l’acquolina in bocca è assicurata. Effetto Masterchef, gli spettatori abituali sanno di cosa stiamo parlando: quando i concorrenti cucinano deliziosi crostacei al profumo di zafferano e menta, anche se abbiamo appena finito di caricare la lavastoviglie e lo spazzolino ha fatto il suo dovere, la salivazione aumenta e lo stomaco comincia a brontolare.
Uno studio della rivista «Brain and Cognition» segnalato da «Repubblica», si concentra proprio su questo argomento. A quanto pare il fenomeno del foodporn, oltre a evidenziare strane compulsioni, sottopone il nostro cervello a degli stimoli eccessivi, alimentando in modo malsano il nostro bisogno di mangiare. Questa sovraesposizione a immagini che ritraggono cibo comporterebbe l’aumento della fame in orari insoliti portandoci al consumo di alimenti quando non necessario. Un circolo vizioso.

Flickonfood: partiamo dagli ingredienti

Cosa potrebbe rallentare questo fenomeno? Difficile dirlo, sembra inarrestabile. Forse la chiave sta nell’educazione alimentare. Conoscere il cibo e gli ingredienti potrebbe sostenere un consumo responsabile, volto alla cura di sé e all’equilibrio giusto per una dieta sana. Per noi lo sviluppo di Flickonfood va proprio in questa direzione. Un’app che vi permette di conoscere origini, proprietà e abbinamenti degli ingredienti che siete soliti usare in cucina. Nel frattempo, provate a contare fino a dieci prima di realizzare uno shooting delle patate bollite che avete davanti: sì, sono tagliate perfettamente; sì, la crema al rosmarino sembra uno spettacolo; e già, ci si mette pure il raggio di sole che illumina la goccia di aceto balsamico. Riuscirete a trattenervi?

dotmug

"C’è una sola cosa orribile al mondo, un solo peccato imperdonabile: la noia". Oscar Wilde. Dalla redazione di Dotmug non ci annoiamo di certo. Sempre alla ricerca di notizie, condiviamo, twittiamo, instagrammiamo in costante connessione con il mondo digital.

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