DataVerybello: il mancato progetto digital è trending topic

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[span class=”slogan”]#verybello il progetto del Ministero della Cultura che rappresenta la visione del digital in Italia! Non aggiungo altro![/span]

[icons icon=”check” color=”#000000″ size=”40″] [span class=”datadriven”]Trending topic su twitter #verybello 12.000 tweet e 38.577.373 impression[/span]

Perchè abbiamo deciso anche noi di parlare del progetto Verybello.it? C’è davvero bisogno di aggiungere una voce o un commento al polverone che si sta alzando in rete? Il sito lanciato sabato scorso dal titolare del dicastero della Cultura Dario Franceschini, in Rete ha generato davvero l’impensabile. Proviamo solo a citare alcuni articoli in merito all’argomento, dall’attenta analisi di Paolo Iabichino che ha evidenziato le origini del nome, ovvero  la citazione di un gioco per una metafora cross-mediale. Ma soprattutto ha evidenziato il tweet di Dario Franceschini, che commenta entusiasta i risultati ottenuti in Rete, ignorando completamente la portata negativa dei commenti.

franceschini

Eppure la maggioranza di critiche si è riversata oltre che sul nome, anche sulle innegabili lacune tecniche del sito web “che contravvengono le normali dinamiche del funzionamento della rete”, come racconta Matteo Flora di The Fool, il gruppo specializzato in reputazione online e social caring. Ne evidenziamo solo alcune davvero memorabili come l’assenza della privacy policy e la mancata versione inglese. Si avete letto bene! Un sito che si pone come obiettivo primario la promozione delle bellezze culturali italiane in tutto il mondo non è in versione inglese! Ma proviamo a spostare la nostra attenzione oltre che sulla percezione del fenomeno in Rete, com’è stato vissuto e commentato l’evento, anche sul dato per noi più sconvolgente come l’ assenza di una customer experience personalizzata.

Il fenomeno in rete: come è stato percepito Verybello nei tweet

L’analisi “#VeryBello – Analisi Twitter” è stata condotta tra da le 11:18 del 24 gennaio e le 8:35 del 25, per un totale complessivo di 11.446 tweet, con una attività nel minuto di picco pari a 43 tweet (registrato alle ore 19:49 del 24 gennaio). Interessante anche il dato relativo alle impression, l’evento ne ha generate 38.577.373, calcolate moltiplicando il numero di tweet effettuati da un singolo utente per il numero dei suoi Follower.

Gli hashtag più popolari e più utilizzati (contando le ripetizioni) sono stati #verybello (9.851 utilizzi, 5.005 utenti unici), expo2015 (2.482 utilizzi, 1.608 utenti unici) e #franceschini (185 utilizzi, 152 utenti unici).

very bello tag cloud

Insomma sicuramente un’ondata di critiche senza precedenti, un sentiment ricco di rabbia e proteste contro la Pubblica amministrazione, contro l’ignoranza nel digital e soprattutto contro l’ennesima figuraccia del nostro Paese nei confronti della Rete e della sua democratizzazione. Sarebbe stato così difficile aprire un contest, accogliere davvero proposte e suggerimenti delle competenze che ormai sono diffuse in Rete e alimentarne la produzione collettiva? Non si può parlare di bellezza in maniera impersonale, la bellezza anche culturale è nella personalizzazione e percezione di chi la vive.

Un prodotto web: personalizzazione e customer experience

Proprio su questo vogliamo concentrarci, cosa rende un prodotto web degno di questo nome? Come si può valorizzare la bellezza italiana esaltando anche il canale di comunicazione? Cosa poteva rendere evidente il rapporto tra patrimonio culturale e cultura digital? Tanti interrogativi a cui cerchiamo di dare una risposta, concentrandoci sui trend che ormai sono legati alla cultura digital come la content curation e la mobile experience. Quando provi ad effettuare una ricerca sul portale Verybello, manca la personalizzazione del risultato oltre che la singola pagina dedicata all’evento (Fondamentale per il posizionamento e la Seo experience), la customer experience, la content curation in ottica digital oltre che un’esperienza di aggiornamento e navigazione mobile, perfetta per un prodotto dedicato agli eventi culturali. Per valorizzare la storia e la cultura di un Paese, poteva essere utile chiedersi cosa rende la cultura italiana unica? Le facce, le storie, la percezione di chi interagisce con il portale, la possibilità di utilizzare un motore di ricerca e una mappa interattiva che ti fornisca la visualizzazione concreta del fermento culturale, che sta invadendo il nostro Paese. Mentre l’innovazione sta bussando alle nostre porte con l’arrivo dell’Expo2015, con la sempre più costante crescita di startup innovative e con il fermento della digital generation che quando non decide di emigrare resta in questo Paese e prova a cambiarlo, il nostro biglietto da visita per il mondo è VeryBello. Un prodotto concreto di un’Italia che non vuole cambiare, di un’innovazione che resta sepolta sotto le macerie del clientelismo, mentre dal mondo ci osservano con sempre più curiosità. Cresce la disoccupazione giovanile il fermento culturale che esiste in questo Paese viene sepolto un pò di più, mentre la generazione digital continua a preferire l’evasione, l’allontanamento da un popolo che ormai quando non si rifugia in vecchi schemi consolidati, sfoga la propria rabbia in Rete e si rintana in una coinvolgente ironia, che a volte sembra essere solo un urlo di disperazione. Mentre si spreca ancora una volta un’occasione unica e irripetibile di cambiamento preferiamo aggiungere una selezione di tweet che a nostro avviso rappresentano l’unico modo pensabile di reagire a questo evento, l’ironia unica e pungente della Rete:

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Michela Di Nuzzo

« Se scrivo ciò che sento è perché così facendo abbasso la febbre di sentire». - Fernando Pessoa Giornalista e co-founder, vivo il digital come imprenditrice e appassionata. Percepisco il cambiamento come un'opportunitá mai una minaccia. Occhi spalancati e orecchie aperte, sempre pronta alla condivisione, la chiave di ogni evoluzione.

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