TrendsTwitter cerca il rilancio e sfida Facebook a colpi di “Moments”

Leo Mauriello8 anni ago9 min

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Con una certa sicurezza, si può affermare che questo è per Twitter il momento più difficile dei suoi nove anni di vita.
Ma come talvolta accade per le digital companies si tratta di una crisi anomala, o almeno non evidente dalle previsioni di ricavi del terzo trimestre 2015, stimati fra i 545 e 560 milioni di dollari, e, con un margine operativo lordo di 110-115 milioni di dollari. Crisi ancor più anomala se guardiamo agli oltre 500 milioni di iscritti certificati. Eppure qualcosa di rilevante sta accadendo.

  1. Il primo problema noto è il fenomeno dei “parked users”, ovvero utenti che in un buona misura non interagiscono e producono contenuti molto di rado (in molti casi non ne producono per niente).
  2. il secondo problema è quello degli indici di crescita: Twitter continua a crescere ma con tassi percentuali molto più lenti rispetto ai competitor, Instagram e Facebook in primis ma anche Pinterest
  3. Terzo problema: l’advertising non decolla. Nonostante una piattaforma di tutto rispetto e costi d’accesso molto appetibili i ricavi stentano a crescere.

Tre punti critici per svelare una crisi ufficializzata dal cambio di amministratore delegato (Dorsey ne ha assunto la guida ad interim da luglio) e dal piano di riduzione dei dipendenti, un taglio che riguarda l’8% dell’intera forza lavoro e per lo più focalizzato sulla riduzione di risorse tecniche.

Twitter verso il dark social

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Cosa si nasconde dietro i dati e i comportamenti generati dai cinguettii? Twitter ha poco appeal? Non piace? E’ inutile?
La questione non è così semplice ed è correlata alle modalità di fruizione richiesti dalla sua UI.
Chi usa twitter è abituato alla sovrainformazione e al bombing di link e hashtag… un flusso a tratti infinito e impossibile da seguire a livello cognitivo. Scatta dunque nell’utente “medio” (che costituisce il target capace di dare un forte boost alle metriche) una forma di filtro cognitivo automatico, che spinge ad un utilizzo poco interattivo. Ovvero si twitta e retwitta con molta più frequenza di quanto si interagisca o si conversi con altri users.
Un modello di interazione che assomiglia più al “Dark Social” che alle dinamiche tipiche dei Social Media. Il Dark social è quel fenomeno che tende a generare traffico diretto da url, bypassando totalmente i fenomeni di reputation e autorevolezza degli utenti. Un traffico generato attraverso mail, link diretti e forme di condivisione esterne ai social media, caratteristica che da un lato sottolinea le specificità di Twitter rispetto ad altri social, ma testimonia la necessità di un cambiamento che faciliti l’interazione e un maggior filtraggio del flusso in bacheca.

Moments, la feature per ridare vita a i tweet

Con Moments, adesso disponibile solo negli US, Twitter cerca il rilancio e lo fa in maniera più radicale di quanto possa sembrare a prima vista. Tanto che Madhu Muthukumar Product Manager di Moments afferma: “We know finding these only-on-Twitter moments can be a challenge, especially if you haven’t followed certain accounts. But it doesn’t have to be”.
Ma cos’è moments? Una nuova tab che non punta alla contemporaneità dei tweet, e i contenuti non sono mostrati in base al classico algoritmo La logica è inedita per twitter, poiché ciò che viene mostrato è essenzialmente uno storytelling. Le storie sono raggruppate per topic e interessi quali: sport, intrattenimento, musica… etc.  e possono essere anche datate nel tempo.
Si tratta di contenuti nuovi, estremamente redazionali e filtrati dal team di Twitter che collaborerà con altri partner editoriali quali: The New York Times, Major League Baseball e Vogue. Non più solo tweet ma gif animate, video e foto.

L’intenzione di twitter è emozionare, coinvolgere e sganciare l’utente dalla logica della contemporaneità e del bombing. L’idea è sicuramente interessante e parte dal presupposto che l’identificazione nello storytelling genera interazioni, condivisioni e quell’impatto emotivo che manca nel flusso talvolta asettico di tweet. Ma basterà per ridare slancio al progetto Twitter? E’ difficile dirlo, di sicuro ci attendono mesi di sperimentazioni.

E’ interessante notare che mentre Twitter cerca di reinventarsi, Facebook continua a cannibalizzare. Con il lancio di Facebook News, ad esempio, si punta su contemporaneità e capacità dei post di essere in real-time, ovvero l’esatto contrario di Moments. Eppure perché Facebook funziona? E Twitter stenta?

La ragione è nel modello di business. Facebook è infatti riuscito ad imporsi come un social media “generalista”… creando un contenitore che vive grazie ad una pluralità di servizi (chat, news, post, informazione, interscambio)… più aumenta la sua complessità, più l’utente vede appagata la sensazione di vivere in un micromondo. Twitter al contrario è un social identitario ed essenziale: poche feature chiare e vincenti per il massimo della personalizzazione.

Leo Mauriello

I'm characterized by a great curiosity, that drives me to achieve important goals and new challenges. I'm a web and digital marketer mainly focused on digital strategy and social advertising with design, programming and digital analyst skills.

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