TrendsSuperfood 2018: ecco i sei prodotti da tenere d’occhio

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L’insalata di quinoa, il cappuccino verde matcha e le bacche di goji sono alcuni degli healthyfood che hanno arricchito i pasti degli ultimi anni —prodotti che arrivavano sulle tavole europee per la prima volta. Il 2018 è però l’anno dei superfood, per valori nutrizionali o per semplice curiosità, stanno conquistando una fetta sempre più ampia del mercato del food. Ecco la nostra lista di sei prodotti di cui sentirete parlare nel 2018.

Sorgo, il cereale senza glutine

Una pianta originaria dell’Africa occidentale, diffusasi tra il VII e il XIII in Europa e Medio Oriente, il sorghum (o sorgo) è un prodotto senza glutine e, secondo gli esperti, contiene meno grasso della quinoa. Ma ciò che lo rende ancora più allettante agli occhi dei nutrizionisti è l’alto contenuto di proteine e fibre. Inoltre, è comprovata la sua eccellente funzione antiossidante e antinfiammatoria. Non solo, questo cereale è ricco di potassio e fosforo, due elementi fondamentali per la riduzione del colesterolo e il controllo della pressione alta. Questi minuscoli granelli si sono anche rivelati un utile alleato contro il cancro, i problemi cardiovascolari e l’obesità, grazie alla presenza di antociani. Come utilizzarlo nella cucina di ogni giorno? Un po’ come il porridge, lo si può cuocere nel latte di mandorle, con un rametto di vaniglia, e consumarlo a colazione, magari accompagnando il sorgo con della frutta di stagione.

Tiger nuts, un tubero antico per fare un latte senza lattosio

Conosciute anche con il nome di babbagigi, che in arabo significa seme buono, le noci tigre sono attualmente coltivate in Sicilia e Spagna, anche se uno studio dell’Università di Oxford ha rivelato che già i nostri antenati, che abitavano l’Africa orientale oltre 1,4 milioni di anni fa, sopravvivevano nutrendosi principalmente di questo alimento. Resti di questo tubero sono stati rinvenuti anche in vasi provenienti dall’Antico Egitto. Si tratta di un prodotto senza latticini e senza glutine, ricco di fibre e fonte naturale di magnesio. Le noci tigre sono soprattutto usate per la preparazione di un latte altamente digeribile, ma possono essere consumate anche per un aperitivo sfizioso.

Moringa, il superfood scelto dalla FAO

La moringa ha fatto parlare di sé per la denominazione di pianta miracolosa. Ciò che la rende straordinaria è la possibilità di utilizzare ogni parte del prodotto, adoperando ciascuna per un uso specifico. Le foglie, per esempio, sono la parte più nutriente: contengono una significativa quantità di vitamine A, B, C e K, e in cucina vengono cotte — molto simili ai nostri spinaci — o integrate ad altre verdure nelle minestre. Di questo ortaggio si consumano anche le radici, i frutti e i fiori. Anche se la moringa proviene da regioni tropicali (come Africa e India), oggi viene importata anche in Europa sotto forma di barrette energetiche o polvere solubile.

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Noci di Macadamia: un elisir di lunga vita

Fanno così bene che persino gli scienziati le stanno studiando: sembra infatti che contribuiscano a combattere i radicali liberi e il colesterolo. Le noci di Macadamia, un alimento tradizionale dei nativi australiani, sono state scoperte nel 1858 da John McAdam, da cui hanno preso il nome. Gli acidi grassi monosaturi sono ciò che rende questo alimento un vero e proprio elisir di lunga vita.

Si possono gustare al naturale, tostate, ma l’accostamento migliore lo vede accompagnato a miele o cioccolato. Lo Chef Alessandro Borghese le ha utilizzate per realizzare un particolare pesto.

La patata viola è il superfood italiano

Questo tubero è un prodotto coltivato in italia, sia nella Val di Ledo, in Trentino, sia in Sardegna, sebbene sia originario dell’America meridionale, in particolare del territorio compreso tra Perù e Cile. Ancora una volta, il tipico colore violaceo è dovuto all’alta concentrazione di antociani, importanti antiossidanti con proprietà utili a contrastare l’invecchiamento cutaneo. Tra le altre proprietà la patata viola vanta un’azione preventiva dei tumori e previene l’accumulo di colesterolo, riducendo anche il rischio di malattie cardiovascolari.

Maca: come si usa il ginseng peruviano

Conosciuta anche come ginseng delle Ande o ginseng peruviano, la maca cresce in zone montuose, ad altitudini superiori ai 3500 metri, e il suo habitat naturale è appunto la Cordigliera delle Ande. Le popolazioni andine la conoscono da secoli e la coltivano per utilizzarne le radici, dalle proprietà incredibili. La radice di marca viene essiccata e triturata, e la farina che si ottiene viene usata come alimento energizzante, diluita in acqua o in bevande sia calde che fredde. Per questo è particolarmente indicata per la dieta degli sportivi, perché aiuta lo sviluppo della massa muscolare. Viene spesso paragonata al ginseng, in quanto aiuta a contrastare lo stress e l’affaticamento.

Nadeesha Dilshani Uyangoda

Editor freelance, blogger, attivista, studentessa. Lettrice ossessiva e scrittrice compulsiva. Italiana per cultura, srilankese per eredità — sempre a metà tra due mondi. Millennial che preferisce la carta, ma si adegua al digitale per paura dell’estinzione.

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