VR & ARAnche il settore food può essere innovativo. Le opportunità di VR e AR

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Quando parliamo di tecnologie immersive, in genere, associamo il loro utilizzo ad ambiti e settori, che  hanno già puntato sull’innovazione. Penso all’automotive o al design. Di rado colleghiamo il mutamento al mondo del cibo. Eppure anche nel settore Food qualcosa si sta muovendo e non solo in merito ad agricoltura di precisione e tracciabilità dei prodotti, ma uno spiraglio si inizia ad intravedere anche nel settore comunicativo. Il cibo non è solo bisogno, necessità, ma anche opportunità di conoscenza, connessione, relazione. Difatti molti brand di food stanno iniziando ad avvertire il bisogno insistente del mercato, che muta velocemente, per andare incontro alle necessità di un consumatore sempre più attento. Un fruitore che desidera approfondire le sue informazioni in merito a origini, metodi di coltivazione e proprietà del cibo. Una sete di conoscenza che però si lega anche ad un’opportunità di consumo. Ancor meglio se è un’esperienza immersiva. Ho bisogno di sapere cosa sto mangiando in quel preciso istante, quali sono le proprietà del cibo che ho nel piatto, o magari com’è stato cucinato. È il momento insieme all’entità dell’esperienza che ne determina il successo.

Kabaq, la piattaforma in realtà aumentata

Un esempio è quello di Kabaq, una food tech startup che offre ai brand la possibilità di presentare i loro prodotti in 3D e la visualizzazione dei piatti usando una tecnologia avanzata di scanning. Questa tecnologia ha attirato l’interesse di grandi brand come Dunkin’ Donhuts, Subway, solo per citarne alcuni. Guler, founder di Kabaq, evidenzia come il loro obiettivo sia quello di legare il cibo a una visione contemporanea, ovvero mondo tecnologico insieme ai canali social, che creano una dimensione immersiva, in cui l’utente si sente libero e emotivamente coinvolto.

“ Our main goal is to help customers to decide what to eat. While doing that, we are helping restaurants push premium items and tell stories about their food”.

Come spiega Guler, l’obiettivo è quello di incentivare l’esperienza in-store, puntando anche su campagne di marketing con banner 3D attraverso i canali social come Facebook, Instagram e Pinterest. Non è possibile prescindere dal fatto che il mondo food ha ormai una valenza estetica sempre più ampia, un aspetto che esplode nel fenomeno del “Food photography” e che inevitabilmente incide sull’esperienza del cibo, in qualsiasi momento di consumo e condivisione.

Carluccio’s, la catena di ristoranti che punta sulla realtà virtuale

“The introduction of a significant menu change, the launch of new generation stores and updated brand signatures are a monumental step in Carluccio’s evolution. Our approach to eating out has changed dramatically since the inception of the brand 17 years ago and is no longer just about the food. Today, diners are looking for an experience above all else and by embracing new technologies such as VR, we are confident that Carluccio’s will remain as relevant today as the brand was in 1999.”

Neil Wickers CEO di Carluccio’s

La catena di ristoranti italiani fondata da Antonio Carluccio in UK ha deciso di puntare sulla realtà virtuale. A novembre del 2016 la catena di ristoranti italiani ha lanciato 50,000 cardborad all’interno dei nuovi store, incentivando la dimensione emotiva e partecipativa dei clienti. Qual è il sogno di chi gusta il cibo italiano, se non quello di essere trasportato nei territori dove quei prodotti vengono coltivati? Infatti i clienti si troveranno a Taormina, travolti dal fascino e dal gusto siciliano. Un’esperienza totalizzante in 360 che coinvolge, emoziona e amplifica il gusto della cena.

 

Michela Di Nuzzo

« Se scrivo ciò che sento è perché così facendo abbasso la febbre di sentire». - Fernando Pessoa Giornalista e co-founder, vivo il digital come imprenditrice e appassionata. Percepisco il cambiamento come un'opportunitá mai una minaccia. Occhi spalancati e orecchie aperte, sempre pronta alla condivisione, la chiave di ogni evoluzione.

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