DataIl futuro dell’Agricoltura 4.0: droni e intelligenza artificiale

dotmug6 anni ago9 min

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Le tecnologie hardware e software per la rivoluzione agraria costituiranno un mercato mondiale da 240 miliardi di dollari entro il 2050.

La digital transformartion apporta cambiamenti al nostro modo di vivere a tutti i livelli, anche nel quotidiano. Cambiamenti che non sono necessariamente così visibili o disruptive. L’agricoltura 4.0 è un valido esempio di come la digitalizzazione spesso lavora non sul prodotto finale, ma sui processi di produzione. Dunque anche l’agrobusiness, un settore rimasto immutato per secoli, da circa un paio di decenni sta rivoluzionando i processi produttivi e l’utilizzo delle risorse. Un cambiamento reso possibile da big data, sensori e una nuova generazione di agricoltori 4.0, ma anche dalle startup che restano il centro di questa spinta propulsiva al cambiamento. 
Si tratta di un’innovazione necessaria poiché il modello attuale di agricoltura, considerando le sfide sociali e climatiche che attendono il mondo, non è più sostenibile. Ma si tratta anche di un’innovazione che non rifiuta la tradizione, bensì ne esalta il sapere, lo tramanda meglio e più velocemente grazie ai big data e migliorando il gusto e la qualità dei prodotti. E sono proprio le aziende tradizionali, quelle più coinvolte da questa spinta innovativa, a dover investire nelle startup più promettenti, per non perdere l’occasione di garantire prodotti di alta qualità secondo un modello di produzione sostenibile e duraturo.

Che cos’è l’agricoltura 4.0

Negli anni Novanta comincia a diffondersi il concetto di Agricoltura di Precisione (PA). Si tratta di un nuovo approccio tecnologico che comprende GPS, tecnologie satellitari, macchinari dotati di software. 

Recenti dati dell’industria meccanica in Europa illustrano che il 70, 80% dei macchinari agricoli attualmente venduti ha almeno una componente di tecnologia PA. Eppure, in Europa la diffusione di queste tecnologie fatica a ingranare. In Italia, per esempio, solo una piccola parte della superficie agricola impiega tecnologie PA e, secondo i dati dell’Osservatorio Smart AgriFood, da noi il mercato della PA vale solo 100 milioni di euro. Mentre in Francia, Germania e Regno Unito le aziende che hanno adottato le tecniche di agricoltura di precisione superano il 20%, negli Stati Uniti sono addirittura oltre l’80%. L’agricoltura 4.0 non solo è un’evoluzione necessaria, ma anche utile a far fronte all’emergenza cibo: infatti si stima che entro il 2050 la popolazione globale raggiungerà i 9 miliardi, e le risorse naturali non sono illimitate.

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Agricoltura 4.0: Walmart introduce le api robot

I cambiamenti climatici, l’uso dei pesticidi e le monocolture stanno causando una moria di api, insetti millenari. Walmart, sull’onda di questo trend, ha recentemente depositato un brevetto per realizzare sistemi e metodi di impollinazione automatica dei campi — insomma, la versione robotizzata del lavoro naturale delle api. I robot — lo dicono da tempo — sono i migliori alleati del nostro futuro: chissà se lo saranno anche per le api. 

Il progetto della catena americana prevede la creazione di droni dotati di sensori e telecamere, che visualizzano e controllano che l’impollinazione avvenga correttamente. Il brevetto è di grande importanza per Walmart, se si tiene conto che negli Stati Uniti la multinazionale coltiva moltissimi terreni i cui prodotti vengono posti sugli scaffali nei punti vendita americani. D’altronde le api robot sono la risposta all’evoluzione dell’agricoltura 4.0, che incrementa i risultati, contribuisce ad abbattere i costi e aumenta la qualità dei prodotti.

Intelligenza artificiale nell’industria agraria

L’intelligenza artificiale al servizio dell’industria agraria è un mercato che nel 2015 è stato valutato  431.6 milioni di dollari, e una recente ricerca in materia ha previsto la sua crescita del 22% entro il 2025. La crescente necessità di raccolti migliori, unita al sempre maggiore consumo di cibo, incoraggiano questo mercato a crescere sempre di più. Non solo: secondo il gruppo Goldman Sachs, una delle più grandi banche d’affari al mondo, le tecnologie hardware e software per la rivoluzione agraria costituiranno un mercato mondiale da 240 miliardi di dollari entro il 2050.

Barilla lancia la piattaforma Agrosat

L’azienda italiana Barilla insieme al Cnr di Firenze e di Foggia hanno realizzato Agrosat, una piattaforma digitale in grado di elaborare in tempo reale le mappe di fertilizzazione dei campi. Progetto che punta alla diffusione dell’agricoltura di precisione in Italia, dove solo l’1% della superficie agricola è destinata all’utilizzo di tecniche di precisione, oltre che a ridurre al minimo gli sprechi, garantendo una concimazione ottimale. La piattaforma fornisce una serie di informazioni utili per decidere quando e come concimare, fertilizzare e valutare il raccolto. Inoltre, con Agrosat l’agricoltore può delimitare i confini della propria azienda su una mappa satellitare, e valutare, in base alle località dei campi, la pianificazione della produzione.

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"C’è una sola cosa orribile al mondo, un solo peccato imperdonabile: la noia". Oscar Wilde. Dalla redazione di Dotmug non ci annoiamo di certo. Sempre alla ricerca di notizie, condiviamo, twittiamo, instagrammiamo in costante connessione con il mondo digital.

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