EventiCinema e Realtà Virtuale: stiamo vivendo un “Rinascimento culturale”.

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Il 14 luglio ho partecipato ad una presentazione davvero interessante. MEET Digital Culture Center e Rai Cinema hanno dato il via a una rassegna di realtà virtuale 360°, presentata da Maria Grazia Mattei, founder e presidente di MEET, e Carlo Rodomonti, Responsabile Marketing Strategico e Digital di Rai Cinema, insieme a tre talent d’eccezione del corto Revenge Room: Eleonora Gaggero e Luca Chikovani, attori protagonisti, e il regista Gennaro Coppola.

Il Meet Digital Center, un luogo per l’innovazione

Il Meet Digital Center è un luogo davvero suggestivo, dove si respira un fermento culturale legato all’utilizzo delle nuove tecnologie. L’idea è quella di condividere, sperimentare, approfondire il forte desiderio di innovazione che ormai riguarda ogni settore della nostra vita sociale e professionale. E devo dire che il cinema è sicuramente uno dei settori in cui la tecnologia immersiva potrà generare grandi rivoluzioni. Mi ha colpito molto ascoltare frasi come “Stiamo vivendo l’era Lumière della Realtà Virtuale” e “La Realtà Virtuale cambia la filiera produttiva e i paradigmi della scrittura”. La sensazione condivisa è che siamo in una fase zero, in cui c’è grande fermento dal punto di vista creativo rispetto ad una tecnologia che sembra ancora così distante dalla massa. Momento cruciale in cui è possibile creare nuovi linguaggi, destrutturare codici preesistenti, sperimentare nuove forme di interazione.

Revenge Room: un corto in realtà virtuale

Abbiamo indossato i visori Pico interactive e provato in anteprima l’esperienza del corto Revenge Room di Gennaro Coppola. Un racconto multipiattaforma che affronta una tematica molto sentita in questo periodo, il revenge porn. Sicuramente l’impatto è forte, provare quella sensazione di essere presenti nella scena, di farne parte e di poter scegliere in qualche modo il proprio punto di vista è notevole. Mi ha riportato alla mente l’idea dello spettatore come co-autore, così come ce lo raccontava Umberto Eco in “Lector in fabula” e poi come lo ha rappresentato bene il regista Quentin Tarantino nei suoi capolavori. Ci avviciniamo a quell’idea di spettatore, oggi con il supporto di una tecnologia immersiva, che ci pone davanti ad una sfida notevole: reinventare i codici linguistici nell’ottica di un coinvolgimento attivo.

In effetti indossando il visore comprendiamo da subito che la fruizione cambia. Non si può rimanere immobili, ma si sente la necessità di muoversi, girare lo sguardo, spostarsi anche fisicamente nello spazio fisico/virtuale. E sarà questa la grande prova. Per i registi comporta sperimentare modalità nuove. Nasce l’esigenza di modificare i paradigmi della sceneggiatura, avvicinandosi a uno storytelling, sempre più simile a un flusso di coscienza, piuttosto che ad una sequenza di inquadrature.

A che punto siamo con la Realtà Virtuale

The global virtual reality market size was valued at USD 15.81 billion in 2020 and is expected to grow at a compound annual growth rate (CAGR) of 18.0% from 2021 to 2028.

Il mercato della Realtà Virtuale ha un valore di 15.81 billion e avrà una crescita annuale del 18% dal 2021 al 2028. Non parliamo più di tecnologia del futuro, la Realtà Virtuale sta già rivoluzionando ogni settore della comunicazione. L’esperienza diventerà sempre più totalizzante grazie al supporto degli accessori pensiamo all’evoluzione dei controller, così come del device, sempre più piccolo e leggero. Andiamo verso i glasses. Anche se la vera killer application sarà decisa dalla trasformazione dei contenuti. In questa fase di grande rivoluzione dei nostri tempi, delle relazioni, della revisione spazio temporale, siamo liberi di sconfinare, sconvolgere e destrutturare. Questo è il momento per dare vita a un Rinascimento culturale, che sfrutta la tecnologia, la ingloba, ponendola al servizio della creatività. E la vera chiave di volta sarà decisa dal contenuto.

Michela Di Nuzzo

« Se scrivo ciò che sento è perché così facendo abbasso la febbre di sentire». - Fernando Pessoa Giornalista e co-founder, vivo il digital come imprenditrice e appassionata. Percepisco il cambiamento come un'opportunitá mai una minaccia. Occhi spalancati e orecchie aperte, sempre pronta alla condivisione, la chiave di ogni evoluzione.

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